Certificazioni della moda vegan, quali le principali?

Certificazioni della moda vegan, quali le principali?

Certificazioni vegan, come riconoscere i prodotti vegan

Certificazioni vegan, per tanti un mondo ancora sconosciuto. Sono un’attestazione rilasciata da organizzazioni indipendenti che verifica e garantisce che un determinato prodotto sia privo di ingredienti di origine animale e che non sia stato testato sugli animali durante tutte le fasi della sua produzione.

Essere vegan può non limitarsi all’alimentazione; è una filosofia che spesso porta a una scelte di vita che cercano di escludere, per quanto possibile, qualsiasi forma di sfruttamento animale. Questo si riflette anche nella scelta dei prodotti che utilizziamo, oltre al cibo ci sono cosmetici, abbigliamento, prodotti per la casa e, nel nostro caso, le calzature.

Consapevolezza ed etica dei consumatori hanno portato all’aumento della domanda di prodotti cruelty-free, e con il crescere del movimento vegan, è diventato fondamentale garantire l’autenticità delle affermazioni dietro ad ogni azienda. Qui entrano in gioco le certificazioni vegan, elemento di forza contro il green-washing.

Indice dei contenuti:

Cos’è una certificazione vegan?

Sacchetto vegan shoes con affianco certificazioni

Le certificazioni vegan rappresentano un sistema formale di verifica indipendente e imparziale per garantire che un prodotto sia conforme agli standard etici e ambientali richiesti dal movimento vegan. Queste certificazioni sono rilasciate da organizzazioni e agenzie specializzate, le quali valutano attentamente il processo di produzione, gli ingredienti utilizzati e le pratiche aziendali per assicurarsi che il prodotto sia privo di qualsiasi forma di sfruttamento degli animali.

Quando si acquista un prodotto presentato come “vegano” è importante ricercare nell’etichetta o nelle descrizioni almeno uno dei simboli di queste autorevoli organizzazioni, poiché senza di esse, è impossibile verificare con certezza se un prodotto è veramente cruelty-free.

Requisiti per ottenere una certificazione vegan

deocrativa- immagine di pacchi per la spedizione

Le organizzazioni di certificazione stabiliscono requisiti specifici che un prodotto deve soddisfare per ottenere la certificazione vegan. I requisiti possono variare da un’agenzia all’altra, ma alcuni elementi comuni includono:

  • Esclusione di ingredienti di origine animale o sottoposti a test sugli animali.
  • Verifica della catena di approvvigionamento per assicurarsi che tutti i fornitori rispettino gli standard vegan.
  • Documentazione chiara e trasparente per dimostrare l’adesione ai requisiti richiesti.
  • Ispezioni e audit periodici per garantire il rispetto continuo degli standard.

Inoltre, alcune certificazioni possono includere standard ambientali e sociali aggiuntivi per promuovere la sostenibilità e l’etica aziendale.

Quali sono le certificazioni vegan più importanti?

Fatta questa doverosa introduzione siamo pronti per iniziare ad esplorare il mondo delle certificazioni, globali o nazionali poco importa, perchè saranno da oggi in poi una vera e propria bussola contro il green-washing e le realtà poco trasparenti.

decorativa - bussola con alle spalle le montagne

ANIMAL-FREE, la certificazione LAV a protezione degli animali

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La certificazione “Animal-Free” è un marchio rilasciato dalla LAV – Lega Anti Vivisezione, un’organizzazione italiana senza scopo di lucro che lavora per la protezione degli animali e la promozione del rispetto per tutte le forme di vita. La LAV è impegnata nella lotta contro la vivisezione, l’uso di animali nei test cosmetici e nella promozione del veganismo.

Questo marchio offre ai consumatori una garanzia che i prodotti certificati sono stati prodotti senza causare danni agli animali, inclusi test sugli animali o l’uso di ingredienti di origine animale.

Per ottenere la certificazione “Animal-Free” della LAV, i produttori devono dichiarare di non utilizzare una serie di materiali indicati dall’ente certificatore e sottoporsi a un processo di verifica e controllo da parte dell’organizzazione. Le aziende certificate devono mantenere una serie di standard di produzione per rientrare in una graduatoria che definisce le più virtuose. Questo processo include una valutazione approfondita dei materiali utilizzati nel prodotto e delle pratiche di produzione. Sono esclusi tutti gli ingredienti di origine animale, così come quelli testati sugli animali o derivati da test sugli animali.

Inoltre, i produttori devono garantire che l’intera catena di approvvigionamento dei loro ingredienti sia cruelty-free, assicurandosi che nessun fornitore coinvolga pratiche che danneggiano gli animali.

La LAV, a differenza di altre certificazioni, prevede un sistema di Raiting piramidale per a cui le aziende possono accedere aumentando i comportamenti virtuosi verso gli animali:

Infografica sui raiting della certificazione
  • V assegnato alle aziende di moda che rinunciano all’utilizzo delle pellicce.
  • VV assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce ed alle piume.
  • VVV assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce, le piume, la seta e la pelle.
  • VVV+ assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce, le piume, la seta, la pelle e la lana.

Con il nostro brand VEGAN SHOES ITALY abbiamo ottenuto la certificazione Animal free VVV+, avendo escluso dalle nostre produzioni tutte le componenti animali.

V-LABEL.EU: una certificazione mondiale

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Il marchio V-Label è stato creato dall’Unione Vegetariana Italiana (Associazione Vegetariana Italiana – AVI) e rappresenta una certificazione internazionale per prodotti vegani e vegetariani. L’ AVI è un’organizzazione senza scopo di lucro, che riunisce diverse organizzazioni vegetariane e vegane in Italia e in Europa e promuove uno stile di vita vegetariano come scelta etica e sostenibile.

Dal 2019 il network di certificazione viene riconosciuto a livello mondiale grazie alla cooperazione di V-Label Gmbh e V-Label Italia, diventando uno dei simboli chiave per tutte le persone vegan, di qualsiasi paese, per il riconoscimento dei prodotti etici.

Il marchio V-Label vegan, quando applicato al settore calzaturiero, distingue articoli tessili e accessori che presentano requisiti compatibili allo stile di vita vegan. Oltre a verificare che non siano presenti materiali quali pelle e seta, piume, corallo e perle, presta particolare attenzione ai coloranti e ai collanti per essere certi che non contengano materiali di origine animale.

Molti dei materiali utilizzati per realizzare le calzature del brand VEGAN SHOES ITALY sono certificati V-label.

PETA APPROVED per un mondo più giusto

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La “PETA Approved Vegan” è una certificazione rilasciata dall’organizzazione People for the Ethical Treatment of Animals (PETA). Questa certificazione è destinata ai prodotti del settore della moda e cosmetica, per garantire ai consumatori che siano completamente privi di ingredienti di origine animale e che non siano stati testati sugli animali.

PETA è una delle organizzazioni animaliste più grandi e influenti al mondo, impegnata a promuovere i diritti degli animali e a sensibilizzare sulle pratiche crudeli e dannose che li vedono coinvolti nell’industria alimentare, della moda, della cosmetica e altre aree.

Il programma “PETA Approved Vegan” è stato lanciato per facilitare la scelta di prodotti cruelty-free da parte dei consumatori e per premiare le aziende che si impegnano a produrre prodotti etici e rispettosi degli animali.

Per ottenere la certificazione “PETA Approved Vegan”, le aziende devono rispettare determinati requisiti:

  1. Assenza di ingredienti di origine animale: I prodotti devono essere completamente privi di ingredienti provenienti da animali, come pelle, lana, seta, miele, collagene, lanolina, carmine e molti altri.
  2. Assenza di test sugli animali: Le aziende devono garantire che i loro prodotti e gli ingredienti utilizzati non siano stati testati sugli animali, né direttamente né attraverso terze parti.
  3. Trasparenza: Le aziende devono essere trasparenti riguardo agli ingredienti utilizzati e fornire informazioni chiare e precise sulle pratiche cruelty-free adottate.
  4. Impegno a lungo termine: Le aziende devono impegnarsi a mantenere gli standard vegan nel tempo e ad adottare politiche etiche nei confronti degli animali.

La certificazione VEGAN OK: la spunta verde del mondo vegan

La storia di questa certificazione comincia nel 1999 quando Sauro Martella (fondatore del VEGANOK Network) e Renata Balducci (Presidente di AssoVegan) fondano il sito Promiseland.it, sito di informazione pionieristico sui diritti umani e animali. Già allora il loro scopo era quello di animale un cambiamento collettivo, che portasse il mondo a seguire direzioni più giuste, più gentili, in cui gli animali fossero liberi di vivere la loro vita e la tutela dell’ambiente fosse una priorità. Negli anni successivi il progetto continuò a crescere, dando vita al Biodizionario, a spazi di divulgazione e dedicati alla cucina vegetale, fino a quando nel 2009 nacque la Certificazione Etica VEGANOK, il più diffuso standard europeo per prodotti Vegan.

Questo marchio è oggi diffuso in tutta europa e abbraccia i prodotti alimentari, quelli cosmetici e quelli tessili, garandendo con la precisione e la severità tipica dei loro disciplinari la mancanza di derivati animali dai prodotti certificati.

Il marchio VEGAN OK infatti certifica:

  • La Conformità WVG (Standard Vegan Europeo): consultabile sul sito www.veganstandard.eu.
  • L’assenza di ingredienti di origine animale: Ad esempio sono ingredienti non compatibili con lo standard VEGANOK: Seta, Lana, Angora, Astrakan, Cachemire, Mohair, Pelle, Pellicce, Avorio, Camoscio, Corna o Zoccoli, Corallo, Ceralacche, Perle, Gusci e Conchiglie, Setole animali, Piume, Spugne di mare, Ceramiche trattate con carboni animali (china bone), Lanolina, Caseina e Caseinati, Yogurt, Siero del latte, Altri derivati da latte e Uova, Polline, Pappa reale, Miele, Cera d’api, Altri derivati apiari, Veleno animale, Carboni di origine animale, Collanti animali, Lumache, Oli e Grassi animali, Gelatine animali, Ossa, Sangue essiccato, Ambra grigia, Chitina, Squalene di origine animale, Pergamena, Placenta, Gommalacca, Urea di origine animale, Pepsina, Cheratina, Abomaso, Acido stearico, Stearina, Cocciniglia (E120) e ogni altro Additivo di origine animale (E631, E901, E904, ecc.).
  • L’assenza di sperimentazione sugli animali nel processo produttivo e di progettazione: Questo comporta anche una ferma condanna e divieto di inserire sulle proprie documentazioni (Volantini, Depliants, Etichette, Sito web ed ogni altra forma di comunicazione) esperimenti su animali che attribuiscano a tale pratica valore scientifico o statistico.
  • L’assenza di indicazioni d’uso e immagini incompatibili con la filosofia vegan: Non verrà utilizzato il marchio VEGANOK su prodotti dove saranno presenti suggerimenti di uso, concetti o immagini non compatibili con la scelta etica Vegan. 
  • Un codice di controllo unico assegnato a ogni azienda: VEGANOK garantisce che ogni singolo prodotto certificato sia dotato di un codice univoco azienda da inserire in etichetta.
  • Garantisce un’opzione di controllo di parte terza dell’ente autorizzato MIPAAFT: Dopo aver ottenuto la concessione di uso di VEGANOK l’azienda potrà decidere se ricevere anche il controllo di parte terza. In questo caso i prodotti riporteranno anche la dicitura “Certificato da [nome ente certificatore] per VEGANOK”. 

La certificazione Vegan Society, la storia del movimento vegan.

La storia della certificazione Vegan Society ha radici profonde che risalgono agli anni ’40. Fondata nel 1944 da Donald Watson insieme ad un gruppo di amici, è stata pioniera nel promuovere uno stile di vita privo di sfruttamento animale e nella diffusione del concetto di veganismo. Il termine stesso “vegan” è stato coniato da Watson, derivando dalla parola “vegetarian” per indicare un approccio più rigoroso ed etico che escludesse ogni forma di utilizzo degli animali per cibo, abbigliamento o altri scopi.

Nel corso degli anni, la Vegan Society ha lavorato instancabilmente per aumentare la consapevolezza sulla sofferenza animale causata dalle pratiche industriali e per promuovere un’alimentazione e uno stile di vita sostenibili. Nel 1979, è stata introdotta la celebre certificazione Vegan Society, che ha permesso ai consumatori di identificare facilmente i prodotti privi di ingredienti di origine animale. Questo simbolo riconoscibile è diventato un faro per i consumatori vegani e per coloro che desiderano supportare l’industria cruelty-free.

Nel corso dei decenni successivi, la certificazione Vegan Society ha continuato ad evolversi, adattandosi alle mutevoli esigenze dei consumatori e alle innovazioni nel settore. Ciò ha portato alla creazione di standard rigorosi che i produttori devono rispettare per ottenere la certificazione. Oggi, il logo Vegan Society è ampiamente riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di prodotti e servizi che rispettano gli standard etici e ambientali del veganismo ed è diventata una guida affidabile per coloro che desiderano fare scelte consapevoli e sostenibili, contribuendo così a plasmare un futuro più compassionevole e rispettoso verso gli animali e il pianeta.

Le certificazioni etiche per il consumatore attento

La certificazione OKO-TEX 100

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La certificazione OEKO-TEX Standard 100 è uno dei marchi di certificazione più riconosciuti a livello internazionale per prodotti tessili. Non si annoverà come certificazione prettamente vegan ma garantisce che i tessuti e i materiali utilizzati per la produzione di abbigliamento e tessili siano privi di sostanze nocive per la salute umana.

Viene gestita dall’International Association for Research and Testing in the Field of Textile Ecology (OEKO-TEX), un’organizzazione indipendente con sede in Svizzera.

L’obiettivo principale di questa certificazione è identificare e ridurre il contenuto di sostanze nocive nei tessuti, garantendo che siano sicuri per l’uso umano. Ciò è particolarmente importante per capi d’abbigliamento, calzature e altri prodotti tessili che vengono a contatto diretto con la pelle. Questa certificazione non si limita solo alla sicurezza per l’uomo, ma comprende anche restrizioni su alcune sostanze chimiche dannose per l’ambiente e vengono inoltre esaminati eventuali componenti non tessili nel processo di fabbricazione.

La comunità OEKO-TEX® è particolarmente impegnata ad identificare e pubblicare le sostanze SVHC, una categoria di sostanze chimiche particolarmente dannose definite dall’European Chemicals Agency (ECHA) nell’ambito del regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization, and Restriction of Chemicals)

OEKO-TEX® offre 7 diverse certificazioni nel settore tessile:

  1. OEKO-TEX® Standard 100
  2. MySTeP by OEKO-TEX®
  3. OEKO-TEX® Standard 100plus
  4. MADE IN GREEN by OEKO-TEX®
  5. ECO PASSPORT by OEKO-TEX®
  6. DETOX TO ZERO
  7. LEATHER STANDARD by OEKO-TEX®

Per ottenere la certificazione OEKO-TEX Standard 100, i produttori tessili devono sottoporre i loro prodotti a rigorosi test e verifiche presso laboratori indipendenti autorizzati da OEKO-TEX. Questi test riguardano un’ampia gamma di sostanze, tra cui:

  • Sostanze chimiche nocive e regolamentate, come formaldeide, coloranti cancerogeni e sostanze chimiche dannose per l’ambiente.
  • Metalli pesanti, come piombo e cadmio, che possono essere dannosi per la salute umana.

I prodotti devono soddisfare i limiti specificati di ciascuna sostanza, e solo dopo essere stati sottoposti a questi test e aver superato con successo i requisiti di conformità, ottengono il marchio di certificazione OEKO-TEX Standard 100.

Global Organic Textile Standard (GOTS)

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Il Global Organic Textile Standard (GOTS) è uno standard internazionale riconosciuto per i prodotti tessili realizzati con fibre organiche. Esso stabilisce rigide linee guida ambientali e sociali per l’intero processo di produzione tessile, dall’origine delle materie prime fino al prodotto finito. Il GOTS è utilizzato principalmente per identificare e certificare prodotti tessili biologici, ma include anche requisiti specifici per garantire che i prodotti siano privi di componenti animali, rendendolo rilevante per i consumatori vegani.

Ecco alcuni punti chiave del GOTS:

  1. Fibre biologiche: Il GOTS richiede che almeno il 70% delle fibre utilizzate in un prodotto tessile siano di origine biologica. Ciò significa che le fibre devono essere coltivate senza l’uso di pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici o organismi geneticamente modificati (OGM).
  2. Processi di produzione: Il GOTS stabilisce rigorosi standard per i processi di lavorazione delle fibre biologiche, comprese le operazioni di filatura, tessitura e tintura. Sono vietate sostanze chimiche nocive e il processo di tintura deve rispettare rigorose norme ambientali.
  3. Materiali proibiti: Il GOTS vieta l’uso di materiali di origine animale nei prodotti tessili certificati, come la lana, la seta e la pelle.
  4. Standard sociali: Oltre agli aspetti ambientali, il GOTS include anche criteri sociali che proteggono i diritti dei lavoratori, assicurandosi che le condizioni di lavoro siano giuste e sicure.
  5. Etichettatura: I prodotti che soddisfano gli standard del GOTS possono essere etichettati e riconosciuti come “GOTS-certified” o “GOTS-approved”.

Questa certificazione fornisce un’importante garanzia per i consumatori vegani e per chiunque sia interessato a prodotti tessili realizzati in modo ecologico e socialmente responsabile.

Il Global Recycling Standard (GRS) per il ricilo dei prodotti.

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Il Global Recycling Standard (GRS) è uno standard globale che stabilisce i requisiti per la certificazione di prodotti tessili riciclati. È sviluppato e gestito dalla Textile Exchange, un’organizzazione no-profit con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità nell’industria tessile.

Il GRS mira a favorire la circolarità dei materiali e promuovere la sostenibilità ambientale e sociale nell’industria tessile. Questo standard è focalizzato sui prodotti tessili che contengono una percentuale di materiali riciclati, come fibre riciclate da bottiglie di plastica, tessuti rigenerati da abiti dismessi o altri materiali recuperati da rifiuti tessili post-consumo e pre-consumo.

principali obiettivi del Global Recycling Standard includono:

  1. Tracciabilità dei materiali riciclati: Il GRS richiede che le aziende seguano rigidi sistemi di tracciabilità per dimostrare l’origine dei materiali riciclati utilizzati nei loro prodotti tessili. Ciò aiuta a garantire che i materiali siano realmente riciclati e provengano da fonti certificate e trasparenti.
  2. Riduzione dell’impatto ambientale: Il GRS promuove pratiche sostenibili per il riciclo e la produzione di prodotti tessili. Questo include l’uso efficiente delle risorse, la riduzione delle emissioni di carbonio e la minimizzazione dell’uso di sostanze chimiche nocive.
  3. Responsabilità sociale: Il GRS richiede alle aziende di rispettare i diritti dei lavoratori e garantire condizioni di lavoro sicure ed etiche lungo la catena di approvvigionamento.
  4. Miglioramento continuo: Il GRS promuove l’adozione di pratiche sempre più sostenibili nel tempo, incoraggiando le aziende a impegnarsi in un percorso di miglioramento continuo.

Grazie per averci seguito ancora una volta all’interno dei segreti del mondo vegan, speriamo che questo articolo ti sia stato utile e che possa essere per te un valido strumento per orientarti nelle tue scelte d’acquisto, emblema di valori etici e morali.

A presto, Gaia per VEGANSHOES.IT

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