Cambiamenti climatici e dieta

Cambiamenti climatici e dieta

Il 15 marzo si è svolto il “Global Strike for the Future”, uno sciopero che vede coinvolti gli studenti di tutto il mondo per sensibilizzare sul grave problema dei cambiamenti climatici. Questa sorta di movimento ambientalista ha preso il via grazie a Greta Thunberg, una ragazza svedese che dallo scorso agosto, ogni venerdì, protesta da sola davanti al parlamento di Stoccolma.

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Greta è vegana per motivi etici e ambientali e più di una volta ha fatto notare che la maggior parte degli ambientalisti, quando fa riferimento al clima, parla eclusivamente di raccolta differenziata, risparmio di acqua, riduzioni di gas di scarico, ma quasi mai affronta il problema dell’impatto della produzione della carne e derivati animali sull’ambiente.

Perchè non è possibile essere ambientalisti e continuare a mangiare carne e derivati?

Come mostra il documentario Cowspiracy  il maggior colpevole del riscaldamento globale, dell’esaurimento idrico, della deforestazione e dell’estinzione delle specie, è la zootecnia.

In particolare, alcuni dati:

la zootecnia è responsabile del 18% delle emissioni totali di gas serra, percentuale superiore sia a tutto il settore dei trasporti che a quello dell’industria.

Nel dettaglio produce il 51% delle emissioni totali di CO2, il 65% delle emissioni di ossido di azoto (gas serra ben 300 volte più dannoso della CO2, la maggior parte generato dal letame.), il 35-40% del gas metano prodotto dal sistema digestivo dei ruminanti (23 volte più dannoso della CO2).
Parlando di risorse idriche ci vogliono più di 15.000 litri di acqua per produrre 1 chilo di carne, 1800 litri per ottenere mezzo chilo di uova, 3500 litri per fare mezzo chilo di formaggio e 3800 litri per avere poco più di tre litri di latte.

Altro prezzo da pagare per continuare a mangiare carne è la deforestazione, la cui principale causa è la necessità di creare campi per coltivare grandi quantità di soia e cereali, non per nutrire direttamente l’uomo ma per sostenere l’allevamento.
Questo comporta un enorme spreco di risorse: i cereali che sarebbero sufficienti a sfamare 11 Miliardi di persone, vengono invece dati in pasto agli animali per ottenere carne e derivati sufficienti e sfamare una quantità minore di gente quando, parte del mondo, muore ancora di fame.
Ci sarebbero anche da menzionare le zone morte degli Oceani, l’estinzione delle specie e molto altro ancora.
La domanda è: si può veramente chiedere ai governi di fare qualcosa per salvare il pianeta se noi, in primis, non siamo disposti a cambiare?
Perché aspettare che qualcun altro cambi le cose per noi invece di prenderci la responsabilità delle nostre azioni e cambiare noi stessi prima di chiedere a qualcun altro di farlo?
Passare ad una dieta completamente vegetale è la cosa più semplice che ognuno di noi può fare per salvare il nostro pianeta. Nessun altro cambiamento avrebbe lo stesso potente ed immediato impatto.

Si può essere ambientalisti e mangiare prodotti animali? Assolutamente no.

Guardate Cowspiracy su Netflix o YouTube per capire come il consumo di carne e derivati sta distruggendo il pianeta.

Sul sito del documentario trovate anche tutti gli studi.

Salva il Pianeta, scegli Vegan!

Veronica 🌻

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